La Giunta provinciale di Macerata ha approvato un progetto per il parziale restauro della terrazza e dei relativi elementi decorativi di Palazzo degli Studi, monumentale immobile nel cuore delle città. Costruito tra il 1934 e il 1939 su progetto dell’arch. Cesare Bazzani, il palazzo è di proprietà delle Provincia che ad esso ha sempre riservato una particolare attenzione nella manutenzione e del decoro e ciò sia per la posizione urbanistica dell’immobile, sia per il suo valore storico ed architettonico.
Il progetto, predisposto dal settore lavori pubblici della Provincia, che ha i propri uffici al primo piano dello stesso palazzo, prevede una spesa di circa 52 mila euro, già finanziata in precedenza e disponibile in bilancio. L’intervento manutentivo sarà concentrato, oltre che sul grande terrazzo, che costituisce quasi per intero la copertura dello stabile, sugli elementi decorativi del cornicione. In particolare le due grandi statue (altre più di2 metri) poste agli angoli della facciata e le 24 sfere poste sulla sommità delle balaustra, che sono un tutt’uno con i pilastri sottostanti.
Il Palazzo degli Studi a Macerata sorge sul punto più alto del centro storico e dalla sua terrazza, a cui si accede dalla sala convegni “Angelo Giovannetti”, si possono scorgere, in condizioni di visibilità ottimali, i Monti Sibillini da un lato e il mare Adriatico dall’altro.
Il Palazzo, è diventato nel tempo anche un punto di riferimento toponomastico, tanto che spesso lo si menziona in luogo della piazza sui cui si affaccia, piazza Cesare Battisti, o delle due vie laterali su sui si trovano le file di portici, via Gramsci e via Matteotti. Queste due file di portici sono comunicanti attraverso la Galleria Scipione, anche’essa in passato oggetto di restauro e di interventi manutentivi. Appena un anno fa la Provincia aveva ripulito il grande lucernaio e le colonne interne
…il palazzo è di proprietà delle Provincia che ad esso ha sempre riservato una particolare attenzione nella manutenzione e del decoro … Ma quando mai, il degrado della pavimentazione è sotto gli occhi di tutti! Inoltre la Provincia ha rimosso da diversi anni quelle decorazioni simboliche (libri etc.) affisse sul lato di via Gramsci. Tuttavia va bene il restauro delle statue cementizie di Minerva (?), dei pinnacoli e della pavimentazione del terrazzo che d’estate potrebbe essere trasformato in una sorta di Terrazza Venanzetti.
Mi ricordo che qualche anno fa fu effettuato un restauro, nel corso del quale i responsabili affermarono l’impossibilità di sostituire i tasselli usurati della pavimentazione con altrettanti simili perchè introvabili.
Segnalo come, a distanza di pochi anni dall’ultima pavimentazione di Via Gramsci, lo stato della strada sia pessimo. Si sono formati avvallamenti che col tempo potrebbero portare a dei cedimenti. I responsabili dell’Ufficio Tecnico Comunale non hanno avuto notizia di ciò?
Lei ha perfettamente ragione. Tuttavia le tesserine musive possono essere ricostruite o in parte rimosse. Infatti si potrebbero rifare i calchi o rimuovere tutte quelle più usurate (lato Venanzetti) e sostituirle con lastre di travertino. Le tesserine di risulta potrebbero essere utilizzate per le piccole lacune degli altri due lati e della Galleria Scipione. Sempre meglio una sostituzione con nuovi materiali lapidei all’interno delle riquadrature di bardiglio che quelle indecorose toppe cementizie. Vorrei sottolineare che il fronte negozi di Palazzo degli Studi ha tra i suoi punti di forza la vetrina della Cartolibreria Palmieri (detto Canestrellu) con le caratteristiche insegne della Fila (lapis) e della Pelikan (inchiostri), mentre risulta indecente lo stato d’abbandono dell’ex locale “Bagni pubblici”. Per quanto riguarda la pavimentazione di via Gramsci è stato cambiato anche il profilo stradale nel corso dei recenti lavori,
I punti di forsa di questo edificio in stile neoclassico e poco affascinate esteticamente, sono le tecnologie costruttive. Segnalo il solaio a cassettoni dell’ex cinema Italia, ma soprattutto i solai Danusso a piastra bidirezionale che ad esempio si trovano sul portico. L’ing. Danusso è quello che ha modellizzato il calcolo delle piastre e che ha collaborato con Nervi.
Suggerisco di rimettere ai lati della facciata i fasci con il sottostante anno dell’inaugurazione, soprattutto per non perdere la memoria della datazione dell’edificio: MCMXXXIV
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