Il design mette tutti d’accordo

2022-10-11 01:48:47 By : Ms. Jannat Mia

Ricchissimo il calendario delle aste di Design e arti decorative del XX secolo di giugno, con notevoli risultati sia in Italia sia all’estero. Il 6, a New York da Christie’s, nell’ambito dell’asta «The Spirit of Paris», che ha totalizzato 11.510.070 dollari, un cabinet déco molto particolare di Jean-Michel Frank del 1925 ca, decorato con marquetry in paglia, legno di peroba giallo iridescente e avodire, è stato battuto per 1,5 milioni di dollari (stima 500-700mila) e una lampada da tavolo «Grecque» di Alberto Giacometti, in gesso e ottone zincato, del 1937 ca ne ha ottenuti 1.184.400 (stima 200-300mila). Sempre da Christie’s a New York, il giorno dopo, in un’asta dedicata al Design che ha totalizzato 17.667.216 dollari, un tavolo basso «Berceau», modello «aux Renards», disegnato da Diego Giacometti intorno al 1975, è stato aggiudicato per 3.180.000 dollari (stima 1,4-1,8 milioni) e una «Table aux antilopes» in bronzo dorato e vetro, pezzo unico ideato da François-Xavier Lalanne nel 2007, ha spuntato più di 3 milioni di dollari raddoppiando la stima massima di 1,5 milioni. Nello stesso giorno da Phillips, una sedia «Bone» di Joris Laarman, in alluminio, del 2006 è stata venduta per 630mila dollari e una coppia di rare applique surrealiste in gesso e metallo dipinti del 1931 ca, «Main Tenant une Coupe», di Alberto Giacometti ha ottenuto 617.400 dollari raddoppiando la stima massima di 300mila. Tra i designer italiani, da segnalare i 75.600 dollari pagati per una delle note commode pensili in mogano e ottone disegnate da Gio Ponti intorno al 1953 per l’Hotel Royal di Napoli (stima 30-50mila). Rimanendo a New York ma spostandoci da Sotheby’s, l’asta importante di Design qui organizzata il 9 ha totalizzato ben 22.448.788 dollari, annoverando tra i top lot altri due arredi in bronzo patinato di Diego Giacometti: la console «Cerf et Renard», creata nel 1972 per lo scrittore americano James Lord ed esitata per 2.349.000 dollari (stima 1,5-2 milioni) e la coppia di sedie con braccioli «Pommeaux de Canne», del 1963 ca, venduta per 2.228.000 dollari contro una stima di 250-350mila. «Sedia Bone» (2006) di Joris Laarman Stima 630mila dollari Cortesia di Phillips A Parigi, nell’ambito delle aste organizzate da Christie’s per disperdere la raffinatissima, eclettica e imponente collezione di Hubert de Givenchy, il 14 giugno un’altra poetica console «Oiseau et Coupelle», realizzata da Diego Giacometti verso il 1976 appositamente per il grande couturier, ha spuntato 1.662.000 euro contro una stima di 400-600mila, la stessa di una scultura in bronzo patinato, «Oiseau du jardin», di François-Xavier Lalanne del 2001 aggiudicata per 1.602.000 euro. A Vienna, da Dorotheum, nell’ambito dell’asta dedicata il 15 alle Arti decorative del ’900, un tavolo in mogano con gambe a proboscide di elefante, tra i modelli più noti disegnati da Adolf Loos nel 1900 ca, è stato venduto per 43.520 euro surclassando la stima di 9-18mila e il giorno successivo, nella tornata dedicata al Design, un totem «Menta» di Ettore Sottsass, in ceramica policroma, disegnato per Bitossi nel 1964 ma prodotto nel 1986, è stato esitato per 30.720 euro raddoppiando la stima minima di 15mila. Tornando a Parigi, da Piasa il 22 una coppia di applique in vetro, metallo e ottone nichelato di Max Ingrand, modello realizzato da Fontana Arte negli anni Sessanta, ha spuntato ben 104mila euro su una stima di 12-18mila e un’altra coppia identica ne ha ottenuti 97.500. In Italia, seppur con esiti meno eclatanti, numerosi sono stati gli appuntamenti degni di nota. A Genova, da Cambi, il primo giugno un set di tre poltrone reclinabili, con struttura in metallo laccato e rivestimenti in velluto, prodotto da I.P.E. intorno al 1960, ha decuplicato la stima massima di 3mila euro con un’aggiudicazione finale a 30.100, il doppio di quanto verrà pagato un divano della stessa serie stimato 1.500-2mila euro. Il 23 e 24 a Milano, da Il Ponte, un nucleo di vasi dell’artista Yoichi Ohira, tutti pezzi unici provenienti da una collezione privata milanese, hanno raggiunto prezzi interessanti. Tra questi, 32.500 euro per un vaso blu cobalto con murrine a stella in lattimo (stima 8-12mila), 20mila per un altro esemplare marrone opaco, con inserti a murrine in vetro cristallo, verde, rosso, nero e blu (stima 6-8mila) e 16.250 euro per un vaso a forma di zucca a canne verticali lattimo e rosso opaco, con inserti a grandi murrine rosse e bordeaux (stima 5-6mila). Sorprendente l’aggiudicazione a 16.250 euro di un piccolo cubo in resina di Enzo Mari per Danese stimato 550-600 euro. Ottimi risultati anche per Max Ingrand, Angelo Biancini, Carlo Scarpa, Flavio Poli e Fulvio Bianconi. Sempre a Milano, la vendita inaugurale di Design organizzata online da Sotheby's Italia dal 21 al 27 giugno ha superato la stima massima prevendita (553.200-813.100), totalizzando 1.007.118 euro. La rara Plafoniera di Lucio Fontana del 1954-55, ornata di ceramica blu e oro, è risultata essere il top lot dell’asta andando al miglior offerente per 138.600 euro, più del doppio della stima minima (50-80mila). La lampada da tavolo «Proteo» di Gio Ponti del 1967 ha raggiunto 107.100 euro, sette volte la stima massima (10-15mila) e i suoi divani angolari con pannelli laterali, progettati su commissione nel 1954, hanno superato la stima pre asta di 12-16mila euro, realizzandone 40.320. Di Osvaldo Borsani, un bel tavolo ovale del 1944 in marmo di Candoglia intarsiato con foglie d’acero in marmo ha spuntato 32.760 euro raddoppiando la stima massima di 15mila. Grande soddisfazione da Cambi a Milano per l’asta di Fine Design battuta il 27: aggiudicati il 70% dei lotti, raggiunto il 140% di venduto per valore, per un totale di 1.590.000 euro. Tra le aggiudicazioni più significative, una coppia di importanti cassettoni di Piero Fornasetti in legno laccato e serigrafato con decoro Gran Coromandel del 1950 ca stimati 60-80mila euro ciascuno e complessivamente venduti a 225mila; una lampada a plafone modello 2077 prodotta da Fontana Arte su disegno di Max Ingrand del 1958 ed esitata a 90mila euro (stima 40-50mila); una rara consolle di Gio Ponti e Piero Fornasetti con struttura in legno e rivestimenti in cristallo molato retro dipinto su foglia d’oro, prodotta da Fontana Arte nel 1940 ca e battuta a 62.500 (stima 40-60mila); otto sedie modello «Rising Sun» di Gabriella Crespi, con struttura in bambù e malacca del 1970 ca, esitate a 52.500 euro (stima 15-20mila); cinque sedie modello «Africa» della serie «Artona» di Afra e Tobia Scarpa, in legno con sedile in compensato curvato rivestito in pelle, prodotte da Maxalto nel 1970 ca e aggiudicate a 35mila euro (stima 10-15mila). Il 28, 29 e 30 giugno è stata la volta di Wannenes a Genova che ha battuto più di 1.100 lotti dalle disparate valutazioni per un totale di 1.289.980 euro. Tra i risultati di maggior rilievo, il noto specchio da parete di Ettore Sottsass per Santambrogio & De Berti degli anni Cinquanta aggiudicato per 17.600 euro (stima 10-15mila); la credenza modello «MS 120», sempre di Ettore Sottsass per Poltronova del 1960 ca, battuta per 47.600 euro (stima 12-16mila); il tavolino modello «1774» di Max Ingrand per Fontana Arte della fine degli anni Cinquanta, in metallo smaltato, ottone, cristallo colorato, molato, curvato e specchiato, venduto per 20.100 euro (stima 16-20mila); e la poltrona modello «839» di Ico Parisi per Cassina del 1955 ca, in metallo smaltato, compensato curvato e vinilpelle imbottita, esitata per 13.850 euro (stima 7-9mila). «Coppia di cassettoni» di Piero Fornasetti Stima 60-80mila euro ciascuno Cortesia di Cambi

Successo da Cambi per l’asta di arredi dello storico edificio palladiano con oggetti e opere d’arte che hanno ampiamente superato le stime. Da Christie’s, a Parigi, vola l’Art Déco con alcuni mobili di Émile-Jacques Ruhlmann e Jean Dunand

Considerato uno dei padri del design contemporaneo, l’architetto è stato uno dei fondatori del Compasso d’Oro e dell’Adi, che ora ospita la mostra in suo onore

In asta da Cambi arredi di design e oggetti d’arte del Novecento custoditi nella residenza cinquecentesca, capolavoro di Palladio e Veronese. Il ricavato servirà per il suo restauro

La mostra illustra la nascita del fenomeno e la sua diffusione dal 1850 al 1950 grazie alla pubblicità, tramite manifesti, riviste, cataloghi dei grandi magazzini e cinema