Sfruttare l'altezza dei soffitti per recuperare spazio - Cose di Casa

2022-10-09 20:40:57 By : Ms. Shelly SHI

Con soluzioni che variano a seconda dello spazio disponibile, sfruttare l'altezza dei soffitti è una scelta vincente che aggiunge centimetri preziosi alla casa. Ecco una serie di idee.

Sfruttare l’altezza dei soffitti è sempre possibile nelle abitazioni antecedenti il 1975 (ma anche in molte costruite dopo), perché i soffitti superano i canonici 270 cm attuali. Una risorsa che vale la pena considerare, con soluzioni che variano in base alle dimensioni dei volumi interni, per aggiungere spazio alla casa. Se nelle abitazioni di nuova costruzione l’altezza interna è in media di circa 270/300 cm, come detto, nella maggior parte di quelle che appartengono al patrimonio immobiliare esistente (località montane escluse), è decisamente superiore.

Si tratta di quasi tutti gli appartamenti degli edifici civili costruiti in Italia fino all’inizio degli anni Settanta, di quelli antichi e storici e delle case singole, sia in città sia nelle zone suburbane. Spostandosi poi dai centri storici alle prime periferie, si trovano anche esempi di archeologia industriale in cui i volumi interni raggiungono altezze con valori decisamente elevati, ben oltre i 400 cm. A proposito di edilizia esistente, vanno poi considerati anche tutti gli esempi di recupero dei sottotetti ai fini abitativi, incentivato con leggi ad hoc in quasi tutte le Regioni italiane: qui le altezze sono almeno doppie. Dunque, “l’altezza notevole dei soffitti” rappresenta un tema diffuso più di quanto si pensi, una grande risorsa da sfruttare: ma come fare?

In tutti i casi in cui i soffitti superano ampiamente il valore minimo stabilito dal Regolamento edilizio del Comune (o della Regione) in cui è situato l’immobile, si può, con progetti mirati, sfruttare al meglio le altezze generose degli interni. Certamente le soluzioni sono molteplici e si differenziano per lo spazio a disposizione, per le finalità di utilizzo e per la tipologia di intervento a cui fa capo la creatività del progettista. Si passa dall’aumento della superficie della casa, sfruttando l’altezza per aggiungere un livello con un soppalco, alla creazione di controsoffitti dagli usi svariati, fino al solo rialzo della quota di pavimento con una pedana. Di qualsiasi natura e tipologia sia l’intervento per sfruttare l’altezza, è necessario verificarne prima la fattibilità, dal punto di vista normativo e tecnico. Di seguito, una serie di suggerimenti per i tre casi più comuni e fattibili:

È valida fino al 31/12/2020 la detrazione Irpef pari al 50% (fino a un massimo di 96mila euro per abitazione) dei costi sostenuti per i lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia (Bonus 50%). Dei casi presentati di seguito, il soppalco abitabile è sicuramente agevolato fiscalmente. Le altre due soluzioni, invece, lo possono essere solo se fanno parte di un più ampio intervento classificato in una delle tre categorie sopra citate.

Se si garantiscono i requisiti di abitabilità previsti dalle norme, il soppalco riesce a trasformare un unico volume a doppia altezza o più, in una casa su vari livelli, aumentandone la superficie abitabile. In altri casi può far ricavare uno spazio non praticabile, ma utilizzabile, per esempio, come zona notte sospesa. Tre le tecniche costruttive di seguito illustrate. Generalmente l’estensione del soppalco dipende dall’altezza del soffitto (tanto più questa cresce, quanto più il soppalco può essere ampio) e deve soddisfare una serie di requisiti:

Un esempio Il Regolamento edilizio di Milano prescrive che 210 cm sia l’altezza minima degli spazi sottostanti ai soppalchi e anche quella tra il pavimento finito dei soppalchi e il soffitto finito dei locali. Con tali caratteristiche, la superficie dei soppalchi, esclusa la scala di accesso, non deve essere superiore a un terzo di quella del locale soppalcato. È previsto, infatti, un aumento della superficie del soppalco qualora si abbiano altezze maggiori.

La sesta sezione del Consiglio di Stato, nella sentenza n. 4166/2018 pubblicata il 9 luglio, ha confermato che la realizzazione di un soppalco rientra nel novero degli interventi di ristrutturazione edilizia, dal momento che determina un aumento della superficie utile dell’unità, con conseguente aggravio del carico urbanistico. Pertanto, è necessario presentare in Comune la relativa pratica edilizia (in genere la Scia). In assenza di tale iter burocratico, si commette il reato di abuso edilizio che, oltre a un procedimento penale, comporta anche l’obbligo di demolizione dell’opera realizzata in maniera illecita.

In questo caso, l’abitazione è un loft ricavato in un ex edificio industriale convertito a residenza. Il volume interno di 80 mq e alto 500 cm è stato organizzato aggiungendo due livelli, pur preservando lo stile architettonico originario, rievocato dalla parete in mattoni a vista che è stata scoperta rimuovendo lo strato di intonaco durante i lavori di ristrutturazione. L’architetto Maurizio Davoli, dello studio di architettura Cda (www.cda-studio.it), ha così progettato un sistema di scale e passerelle che compongono un doppio soppalco abitabile e sfruttano l’altezza dei soffitti del volume interno. Il primo, intermedio, è di 30 mq e ospita la camera da letto, la cabina armadio e il bagno. Il secondo, di 10 mq (posto più in alto), è invece un piccolo studio. Tutta la struttura è in metallo, mentre il pavimento è in legno, con essenze differenziate tra gradini e soppalchi.

COSTO: Fornitura e posa di soppalco + scala: 1.000 euro al mq

Nell’appartamento all’ultimo piano, l’aggiunta di un livello abitabile in camera da letto (dove il soffitto raggiunge 460 cm) è nata dall’esigenza di avere un’ampia zona guardaroba, che fosse uno spazio separato, in armonia con l’ambiente nel quale veniva ricavata. A questo scopo l’architetto Annalisa Carli (www.annalisacarli.com) ha progettato un soppalco di 9 mq, con struttura in acciaio, finitura sabbiata, tamponamenti in cartongesso e piano di calpestio in lamiera grecata, con pavimento in laminato effetto acero Canadese. La scala è nello stesso materiale delle travi di sostegno, così come il parapetto che è caratterizzato dalla protezione composta da tiranti in acciaio. Lo spazio sotto il soppalco è parzialmente sfruttato con un volume contenente il bagno.

COSTO: Fornitura e posa di soppalco + scala: 12.600 euro

In una villetta a schiera di 100 mq, a Nord di Roma, gli interni hanno affacci presenti su tutti i lati e la copertura a falde. Benché l’organizzazione dello spazio corrispondesse alle esigenze della famiglia, con un ampio living e la cucina abitabile separata, due camere da letto e due bagni, serviva poter disporre anche di uno spazio indipendente, dove riporre i molti libri e cd accumulati nel tempo. Il nuovo soppalco aggiunto misura 6 mq ed è totalmente aperto. Posto sotto la falda priva di lucernari, prende luce dall’ambiente sottostante anche attraverso il pavimento in vetro trasparente. L’architetto Paolo Giannitelli (www.linkedin.com/in/paolo-giannitelli-3745ba147) ha risposto alla richiesta della committenza trovando una collocazione specifica per tali oggetti, con l’idea di sfruttare i quasi 500 cm di altezza (calcolati da terra al colmo del tetto) che si raggiungono al centro del living. È stato quindi realizzato un soppalco abitabile che aggiunge la superficie necessaria (con altezza massima di 240 cm), senza penalizzare la luminosità della casa e senza incombere eccessivamente sull’ambiente sottostante, ma perfetto per sfruttare l’altezza dei soffitti. Si è optato quindi per una struttura totalmente a vista, composta da travi in ferro incrociate a formare un telaio, e pavimentazione in vetro trasparente, calpestabile e temperato. Anche il parapetto è composto da pannelli di vetro temperato trasparente, sostenuti da montanti in ferro. Nel medesimo materiale è stata realizzata anche la scala, mentre i gradini a giorno sono rivestiti in pedata con listoni di parquet in rovere chiaro, utilizzati anche per la pavimentazione del soggiorno così da avere una piacevole continuità estetica.

Pianta del soggiorno su cui si affaccia il nuovo soppalco di 6 mq, totalmente aperto.

Pianta del soppalco di 6 mq affacciato sul soggiorno sottostante. Ospita lo studio, ma è utilizzabile anche spazio gioco e angolo per ascoltare la musica.

Dalla sezione trasversale della casa, la balaustra si vedono le proporzioni tra il soggiorno sottostante e il soppalco di 6 mq con balaustra in ferro e vetro.

Ed ecco il soppalco del progetto come è stato realizzato. Nella foto si vede come la superficie aggiunta di 6 mq sia totalmente aperta sul soggiorno, dal quale luce anche attraverso il pavimento in vetro. COSTO: Fornitura e posa di soppalco + scala: 20.000 euro

L’appartamento in provincia di Milano è stato acquistato in costruzione ed è stato modificato internamente in corso d’opera, grazie al contributo dell’architetto Annalisa Carli (www.annalisacarli.com). L’intervento ha puntato sulla riorganizzazione degli spazi, ponendo al centro del progetto l’inserimento di un soppalco abitabile di 13,5 mq sulla zona giorno a doppia altezza, per ricavare un nuovo ambiente sospeso da utilizzare come angolo conversazione separato. È stata realizzata, quindi, una struttura in travetti in ferro che sono stati ancorati alla muratura perimetrale: ideale per sfruttare l’altezza dei soffitti di questa casa moderna. Sopra questa, è stato posato un assito in legno, rivestito con un parquet prefinito in rovere. I travetti della struttura non sono stati lasciati a vista, neppure nella parte inferiore (cioè all’estradosso), ma sono stati dipinti di bianco e mimetizzati con un tamponamento in cartongesso, previsto anche per inserire i faretti a incasso che illuminano la cucina sottostante. Scenografica anche la scala: una rampa realizzata in lamiera piegata appoggiata al muro, completamente dipinta di bianco.

COSTO: Fornitura e posa di soppalco + scala 14.200 euro. Foto di Simone Marulli

Per l’ampio soppalco abitabile progettato da Tixa – Studio Associato di Ingegneria e Architettura (www.tixa.it) per un edificio unifamiliare in provincia di Vicenza, si è fatto ricorso a una struttura mista, in acciaio e legno. Si tratta di uno spazio abitativo supplementare di circa 27 metri quadrati, posto sopra la zona giorno, al quale si accede tramite una rampa di acciaio sagomata, protetta con balaustre a tutt’altezza. Tale piano sospeso è stato realizzato con un’unica trave in acciaio HEB 200, lunga 770 cm, sorretta al centro da due tiranti, sempre in acciaio, agganciati alla trave di colmo della copertura e da una serie di travi lignee fissate alla parete perimetrale dell’edificio. Su queste è stato posto un assito a più strati, che fa da supporto al parquet flottante in rovere. Il parapetto è invece in vetro, per mantenere assoluta continuità visiva fra i due piani.

COSTO: Fornitura e posa di soppalco + scala: 15mila euro

Della ristrutturazione di una mansarda di circa 35 mq sui Navigli, a Milano, si è occupata l’architetto Marta Saponetti (www.studiosaponetti.com). Con l’obiettivo di ottimizzare lo spazio a disposizione e di mantenere la luminosità dell’ambiente a pianta libera, la nuova distribuzione ha previsto la realizzazione di un soppalco in legno per separare la zona notte quale soluzione per sfruttare l’altezza dei soffitti, data la pianta di dimesnioni contenute. Poiché, però, l’altezza non era sufficiente, il nuovo livello non è abitabile ma può essere tranquillamente utilizzato per un letto sospeso. Non siamo in presenza di un soppalco vero e proprio ma di un piano letto in quota. Ha la struttura composta da travetti e tavole di legno laccato bianco, ancorati alla muratura e alla trave di colmo del tetto. Vi si accede tramite una scala a pioli.

COSTO: Fornitura e posa di soppalco + scala: 6.000 euro.

L’appartamento di 98 mq all’ultimo piano di una palazzina Liberty, in provincia di Genova, è stato radicalmente rinnovato dall’architetto Claudia Baldi di MatStudio (www.matstudio.it). Con l’intervento è stato inserito anche un soppalco abitabile di 28+4 mq per aggiungere una zona da riservare al relax e alla lettura e destinare agli eventuali ospiti, completa di bagno. Una solzuoione che ha permesso di sfruttare l’altezza dei soffitti. Il piano di calpestio è stato rivestito con resina, una scelta dettata dall’esigenza di contenere peso e spessore, per non gravare sulla struttura. Ma anche di realizzare un pavimento in linea con l’estetica minimalista del soppalco che, solido e inamovibile, mantiene una giusta leggerezza visiva. La balaustra è in ferro verniciato bianco e consente di godere del panorama esterno, anche dal soppalco. Anche la scala, che è in legno, è stata verniciata di bianco.

COSTO: Fornitura e posa di soppalco + scala: 1.000 euro al mq. Foto di Giulia Bellezza

Modulari e componibili, sono realizzazioni custom made che possono soddisfare qualsiasi esigenza, sia di spazio sia di impatto visivo. E si possono integrare in ogni progetto di soppalco realizzato con qualsiasi materiale

È di Rizzi (www.rizziscale.it) la scala a giorno larga 120 cm realizzata in acciaio inox 316, con gradini in legno massiccio di rovere tinto verde, con illuminazione a led integrata (inserita a scomparsa nei gradini grazie a una particolare fresatura) che funge da segna-passo e da elemento decorativo. Prezzo su progetto.

Gamma di Rintal (www.rintal.com) è una scala in legno autoportante, dalla composizione flessibile, il cui design valorizza il materiale dei gradini. Ogni gradino costa a partire da 320 euro.

Disponibile a chiocciola o lineare, LaFont Lastra di Fontanot (www.fontanot.it) si caratterizza per la leggerezza e la sinuosità delle linee. Ha i gradini in acciaio verniciato e la ringhiera 050 con colonnine in acciaio inox satinato, a sezione circolare del diametro di 34 mm, collegate tra loro da tondini di protezione. Prezzo su progetto.

È una soluzione salvaspazio che permette di recuperare centimetri preziosi con un minimo rialzo di quota: un modo alternativo per sfruttare l’altezza dei soffitti, o comunque lo spazio in verticale. Ne è un esempio classico la base del letto appoggiata a moduli contenitori. Oppure una piccola sopraelevazione per differenziare la zona cottura dal living, ricavando un vano tecnico sotto il piano di calpestio. Qualsiasi forma e dimensione abbia, la pedana non è equiparabile a un soppalco. È di tutt’altra natura e va considerata piuttosto alla stregua di un elemento d’arredo. In ogni caso, si devono osservare le norme edilizie locali.

A Milano, nello storico quartiere di Brera, lo studio di architettura Planair (www.planairstudio.com) si è occupato della ristrutturazione di un mini appartamento di soli 34 mq. Una superficie limitata, che ha richiesto grande fantasia per trovare soluzioni di comfort in grado di ottimizzare al massimo i centimetri disponibili, tanto in orizzontale quanto in verticale, rispettando la normativa. Dato il poco spazio, gli architetti hanno deciso di puntare su un progetto d’arredo originale e non su opere murarie che avrebbero ulteriormente ridotto i metri quadrati della casa. La divisione tra living e zona notte è stata quindi realizzata tramite partizioni mobili che vanno a formare una schermatura lunga quanto l’intero appartamento (sono apribili e richiudibili in base alle necessità del momento). Per la zona notte, in particolare, il sistema si basa su una pedana organizzata in vani contenitori: il pianale, su cui è poggiato il futon, si solleva grazie a un sistema con pistoni a stantuffo e consente di accedere a una particolare cabina armadio orizzontale. In frassino naturale, la composizione è stata realizzata artigianalmente.

COSTO: Fornitura e posa di pedana (struttura + ante rivestimento + scala): 4.800 euro + Iva. Foto di Luca Broglia

Una pedana alta 50 cm fa da base al letto: il comfort non cambia rispetto a un modello tradizionale, ma sotto si crea lo spazio per contenere. Per la cameretta di poco più di 12 mq, gli architetti dello studio Int2architecture (www.int2architecture.ru) hanno progettato una soluzione che ha puntato al comfort e alla vivibilità, tenendo conto delle esigenze di un’adolescente. Si è deciso di fare a meno dei singoli elementi d’arredo e di raggruppandoli in un’unica struttura compatta, disegnata su misura e in grado di integrare tanto il letto quanto gli spazi di contenimento, sfruttando ogni centimetro disponibile, in altezza e in larghezza. Ecco quindi una composizione che si basa su una pedana posta in corrispondenza della finestra: nella parte inferiore è attrezzata con una serie di cassetti e, ai lati, rispettivamente con una libreria e un armadio estraibile. Il piano, invece, è la base del letto, che di giorno si trasforma in divano. In alto, a delimitare il tutto, un’altra sezione a giorno per i libri fa da cielo al letto e contiene i faretti per un’illuminazione scenografica. All’interno della “nicchia”, una serie di ante poste sul fianco permette di sfruttare la profondità residua della libreria. La composizione utilizza poco meno della metà della stanza. Lo spazio restante è in parte utilizzato per un ampio e comodo scrittoio posto di fronte alla porta; in parte, invece, è lasciato libero per dare agio ai movimenti e luminosità all’ambiente.

1 Effetto futon per il letto composto dal materasso appoggiato sul piano della pedana alta 50 cm. 2 Dall’interno della composizione si accede allo spazio per contenere dietro la libreria laterale. È previsto anche un vano a giorno che serve come comodino. 3 La base della pedana-letto è sfruttata con cassettoni. 4 La composizione è a tutt’altezza e, dal soffitto fino al profilo superiore della finestra, c’è spazio per un’altra libreria che definisce l’insieme. Al centro di questa, un vano contiene il proiettore diretto verso la parete di fronte.

Quando il soffitto raggiunge altezze superiori al minimo richiesto, si possono creare dei ribassamenti che regalano molti vantaggi. Un esempio? Se il vano che si ricava è di almeno 50 cm, può essere sfruttato come deposito

Alcuni regolamenti edilizi consentono a bagni, corridoi e spazi di servizio di avere altezze inferiori rispetto alle altre stanze. Si può sfruttare questa possibilità ribassando il plafone e ricavare un vano per contenere. In molti casi, un controsoffitto di 15-20 cm è necessario per alloggiare impianti

In genere è possibile realizzare liberamente un controsoffitto ispezionabile, che non viene aggiunto alla superficie della casa, purché:

Visto che non si tratta di un soppalco abitabile, non è necessario richiedere l’autorizzazione edilizia comunale (quindi si cataloga come intervento edilizio minore), a meno che, per la sua realizzazione, non si intervenga sulla struttura portante.

Per l’appartamento in un edificio degli anni Cinquanta, a Milano, i committenti hanno chiesto all’architetto Tommaso Giunchi (www.tommasogiunchi.it) di rivedere gli interni e di caratterizzarli con una maggiore flessibilità, ottimizzando la superficie disponibile. Si è partiti dalla creazione di un secondo bagno e dalla definizione di due camere, una delle quali da utilizzare come studio e stanza per gli ospiti (ma predisposta per essere destinata, nel futuro, all’arrivo di un figlio). Il progetto ha anche previsto la realizzazione di una serie di controsoffitti, pensati per riproporzionare e rendere più accoglienti le zone dell’ingresso e del disimpegno, proprio per sfruttare l’altezza dei soffitti in questi ambienti di servizi (nei quali è possibili ridurre l’altezza a 210 cm), per poi lasciare a tutt’altezza gli altri . In particolare, il controsoffitto che anticipa la camera da letto matrimoniale, è un ripostiglio in quota, accessibile tramite due ante filo muro: un ribassamento per un’utile zona di contenimento aggiuntiva ben “nascosta”, che permette anche l’installazione del sistema di illuminazione con faretti a incasso per le zone di passaggio.

COSTO: Controsoffitto in cartongesso + luci + ante 850 euro

Tratto da Cose di Casa cartaceo di marzo 2019