Bere bene (fuori) Vinitaly: enoteche e cocktail bar a Verona - la Repubblica

2022-10-09 13:42:08 By : Mr. Jack CUI

Sembra quasi scontato pensare che a Verona, durante il Vinitaly, si beva bene. Ma lo è davvero? Nella città degli amanti sfortunati per antonomasia, dove nulla è - già dai tempi del Bardo - ciò che sembra, bisognerebbe guardare oltre la punta del proprio naso. E pensare a chi, dopo una giornata di degustazioni e lavoro vuole sedersi e godersi un po' di relax. Esigenze diverse, momenti diversi della giornata. E quindi dismessi i porta bicchieri da collo e salutati i colleghi - tanti - incrociati durante la giornata, ecco che si ritrova la necessità di ritrovarsi in un locale e magari fare due chiacchiere davanti a un gin&tonic o a un bicchiere di vino, perché no, ma senza l'ansia di valutare e comprendere. Magari semplicemente scegliendo il proprio preferito.

Per accompagnare gli avventori della più importante fiera vitivinicola italiana in giro per la città una volta chiusi i cancelli della fiera, abbiamo stilato un piccolo vademecum capace di accontentare tutti i gusti e tutte le tasche.  

Ex monastero risalente al 1100 ac, Romeo è statp scelto come casa a da Marco Cosenza e Andrea Cason, soci fondatori di Bartenders Group Italia. Nella pratica è un locale con molta personalità, che non aderisce a nessuna delle grandi mode del momento, ma somiglia un po' club londinese, con un pizzico di mistero stile speakeasy e quel guizzo dei tiki bar. Con una sapiente accoglienza. La tavola è easy e piacevole dopo una giornata impegnativa, mentre la cocktellerie spinge decisa sull'acceleratore, con circa mille etichette in bottigliera, una carta dedicata ai Gin&Tonic e una selezione di sakè. Tra i cocktail da provare il Noma: Ketel one vodka, granatina latto-fermentata, kombucha Sunon, peche de vigne, Perrier. 

Un cocktail bar che cerca di offrire esperienze di gusto legate alla ricerca di particolari ingredienti e alla loro lavorazione,dalle zucchine alla mela essiccata, come fosse una piccola cucina liquida. L'atmofera è accogliente, vintage, con un occhio strizzato allo speakeasy senza però imboccare del tutto quella strada. I nomi dei cocktail sono tutti molto simpatici (alcuni da cantare) come buone le ricette. Da provare in assoluto Quel gran fico del conte! (..in tutti i sensi!!): gin ai fichi caramellati al forno, vermouth rosso, campari, fico disidratato. Ma siccome The traveler non è solo cocktail, dovete aspettarvi anche una buona carta dei vini specializzata in piccole cantine.