Scelta funzionale, chiudere il balcone con una veranda non è sempre possibile. Ecco quando e come procedere.
Chiudere il balcone con una veranda può risultare utile dal punto di vista sia funzionale, per aggiungere una stanza alla casa, sia ambientale, per creare una sorta di volume “cuscinetto” che temperi il comfort interno. Tuttavia si tratta di un’operazione dai risvolti complessi, poiché non sempre consentita. Molte delle soluzioni che vediamo sono in realtà abusive.
Premesso che conviene fare sempre riferimento a un professionista del settore, capace di confermarne o meno la fattibilità, senza incappare in sanzioni legislative o peggio penali, vediamo quando e come ciò si possa fare.
Innanzitutto bisogna intendere di che cosa si stia parlando. Dal punto di vista strutturale (ma anche legislativo, data la definizione riportata nella Gazzetta Ufficiale n° 268 del 2016) la veranda è uno spazio coperto “avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili”.
Questi ultimi termini, inerenti l’apertura totale o parziale dei tamponamenti, sono importanti, perché determinano spesso la possibilità o meno di chiudere il balcone con una veranda.
In generale, chiudere un volume esterno (seppure già parzialmente o totalmente coperto) di una unità immobiliare comporta automaticamente l’aumento di superficie utile e di conseguenza di volumetria. Ciò non è generalmente possibile, per via di vincoli urbanistici o architettonici – centro storico, rispetto ambientale, tutela della Soprintendenza… – o per raggiunta quota di edificabilità del lotto.
In caso di possibilità, è comunque indispensabile il deposito di una pratica edilizia (permesso di costruire, scia) e, dato che con l’aggiunta di una veranda si altera la facciata dell’edificio, si deve ottenere anche il benestare della commissione paesaggistica del proprio Comune, previo assenso alla realizzazione degli altri condomini (in caso di abitazione plurifamiliare), confermato da verbale di assemblea.
La possibilità di chiudere il balcone con una veranda è demandato alla legislazione nazionale e alle norme locali, sia urbanistiche sia edilizie e architettoniche. Ma attenzione: vi sono anche casi in cui dopo la dichiarazione di inefficacia di una SCIA e (per esempio perché giudicata in contrasto con le disposizioni del Regolamento Urbanistico comunale o magari perché il progetto presentato costituiva incremento di superficie e volume ed ampliamento fuori sagoma in una zona in cui cià non era previsto) e il rifiuto della richiesta di sanatoria presentata è stato chiesto di procedere con la demolizione del fabbricato ritenuto senza titolo abilitativo. Pertanto occorre la massima sicurezza prima di procedere.
Come dicevamo, è rilevante considerare anche la reversibilità della chiusura, ovvero la realizzazione di una struttura apribile e smontabile. In molte località italiane e in particolari aree urbanistiche se si tratta di una veranda aperta sui tre lati o di tipo rimovibile (non ancorata in modo permanente al terreno) non risultano necessari i permessi. Esemplare in tal senso la pergotenda, ovvero semplice copertura sia rigida sia retrattile parasole, sostenuta da due pali verticali: soluzione leggera, stagionale, rientra anche nella lista delle opere in edilizia libera del Glossario Unico pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel 2018, ovvero senza titolo abitativo.
Un caso a parte può essere quello di una veranda funzionante come serra solare, ovvero un volume vetrato in grado di trasformarsi in una sorta di “camera d’aria”, che accumula energia e la scambia con l’edificio a cui è addossata. Sistema bioclimatico passivo (le radiazioni solari, accumulate in inverno durante il giorno, di notte riscaldano gli ambienti interni contigui e ne mitigano le dispersioni termiche), necessita comunque, per la sua realizzazione, di permessi edilizi, semplificati tuttavia dall’obbiettivo del risparmio energetico. Il volume trasparente infatti, pur totalmente chiuso, in tal caso non equivale ad un ampliamento dell’abitazione, ma può essere autorizzato (con cila o scia a seconda della natura dell’opera) solo previ accertamento della regolarità urbanistica dell’immobile, esclusione di vincoli di tutela, progetto che illustri una esposizione ottimale della struttura, relazione energetica che dimostri una sensibile riduzione del fabbisogno di energia per la climatizzazione invernale dell’appartamento.
La veranda è realizzata con vetri autopulenti Bioclean® di Saint-Gobain Glass Italia. Grazie all’azione dei raggi solari Uv, disgregano sporco, striature della pioggia, polvere e inquinamento atmosferico che si deposita sulla superficie, poi eliminati con la pioggia. it.saint-gobain-building-glass.com/it