Il cantiere dell’ex casa del custode ai giardini Diaz
Terzo stato avanzamento lavori approvato e quarto, che è anche l’ultimo, previsto a maggio. L’approvazione del terzo segna l’avvicinarsi della conclusione della ristrutturazione e rigenerazione della ex Casa del custode ai Giardini Diaz, manufatto che sarà adibito a sede del Museo di Scienze naturali. La terza trance di pagamento predisposta con determina dal Comune di Macerata per un importo di 221.760 euro (iva inclusa) fa salire a 607.186,31 euro gli importi liquidati all’impresa la Rti Edilizia Azzacconi srl (mandataria)/Stacchio Impianti srl (mandante) che sta effettuando i lavori e si aggiunge ai due precedenti sal già approvati dal Comune. Con il quarto e ultimo sal che si prevede possa arrivare già a maggio.
In pratica significa che lo stato di avanzamento dei lavori è a buon punto e questa parte delle opere si prefigura che possa essere completata e riconsegnata dalla ditta prima dell’estate, anche se poi bisognerà provvedere all’allestimento interno degli spazi e delle esposizioni che vi saranno ospitate. E questa è un’altra partita, legata alla ricerca di finanziamenti, circa 300mila euro la previsione di spesa, che dovranno essere reperiti attraverso bandi ministeriali e regionali o magari fondi che possono giungere anche dal Pnrr, cioè dall’Europa.
«I lavori sono in stato molto avanzato in tutta la struttura per cui è ipotizzabile prevederne la conclusione entro maggio/giugno di quest’anno –ha affermato l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Marchiori– Il tetto in legno è stato ultimato e sulla copertura del corpo centrale è stato ripristinato il terrazzo come era all’origine della costruzione e sul quale verrà istallato un impianto fotovoltaico. Sono stati ultimati i lavori di ricostruzione della cabina esterna dove verrà alloggiato l’ascensore e locali di servizio. L’ingresso principale verrà realizzato in prossimità del vano ascensore mentre le altre aperture a volte verranno chiuse con delle vetrate in modo da offrire una bella immagine del museo anche dall’esterno. Si tratta in effetti di un recupero architettonico che conserva la bellezza storica dell’edificio ed al contempo lo rende attuale in termini di sicurezza, eliminazione delle barriere architettoniche ed efficientamento energetico».
Nei mesi scorsi è stata apportata una variante tecnica, che non andrà però ad incidere sul costo complessivo della ristrutturazione dell’immobile, dovuta al fatto che i muratori quando hanno asportato tutta la parte interna degli intonaci ed hanno scoperto le vecchie murature hanno visto che c’erano delle parti danneggiate dall’usura del tempo, dalle strutture costruite in un’epoca oramai lontana, che però necessitavano di interventi aggiuntivi di messa in sicurezza su architravi, solai, per cui è stata autorizzata questa variante tecnica che ha permesso all’impresa di effettuare interventi di sicurezza. Con questi lavori l’edificio è stato adeguato in relazione alle attuali norme antisismiche. Al piano inferiore della struttura si stanno completando i lavori di realizzazione del pavimento mentre il restauro delle pareti e delle volte è ultimato: tutti gli ambienti in entrambi i piani sono collegati da un lungo corridoio che rende l’edificio molto suggestivo per il visitatore.
Sulla facciata esterna dal lato Giardini Diaz sarà posato un intonaco che riporterà il complesso immobiliare allo stile dell’epoca della costruzione mentre all’esterno verrà realizzata una scalinata di collegamento tra l’area dei giardini e via Cadorna. L’ipotesi di uso degli spazi dell’ex Casa del custode sarà dinamico e prevede l’utilizzo del piano superiore come luogo dove ospitare le mostre temporanee e la biglietteria mentre il piano inferiore potrà ospitare il deposito permanente ma anche utilizzato per la didattica, per accogliere le scuole ed i visitatori che vorranno seguire laboratori e approfondimenti. La destinazione finale dell’edificio, una volta restaurato, sarà quella di ospitare la nuova sede del Museo di Storia Naturale, che vanta un ricchissimo patrimonio, costituito da reperti fossili, minerali, farfalle, coleotteri, reperti di zoologia, conchiglie, piante e acquari, che lo ha fatto entrare tra i musei scientifici di interesse regionale più frequentati dai visitatori, che è in attesa da tempo di un nuovo spazio più adeguato rispetto alla attuale collocazione di via Santa Maria della Porta.
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