Mady in Italy? Si grazie. Una rassegna inedita. Si parte dalla Ciociaria con l’artigianato. Un itinerario tutto locale La cultura di un popolo passa dalla conoscenza dei sui stili ed abitudini politiche, sociali, religiose, artigianali. Per cui, oggetti che un tempo erano d'uso quotidiano oggi sono diventati curiosità artigianali, un'attrazione da un lato turistica, dall'altro può essere definita opera d'arte popolare.
Per cominciare, il nome stesso di questa terra, Ciociaria, è un esempio dell'antichità dell'artigianato, di qui: le ciocie, l'antichissimo tipo di calzature usato dai pastori, è stato forse il primissimo prodotto dell'artigianato ciociaro. Primissimo e, oggi, simbolico. Arpino è il paese che ancora le produce artigianalmente, motivato dal "Gonfalone" che ogni anno, in agosto, le vuole calzate per la sfilata in costume ciociaro.
Non possiamo dimenticare gli intarsi in legno e i mobili rustici, ancora oggi parte preponderante della produzione artigianale ciociara. Ad Anagni, le Tarsie Turri vantano una lunga tradizione che conduce lo spettatore nell'affascinante scoperta di questa antica arte del legno I pifferi e le zampogne tipici di Acquafondata e Villa Latina. E' facile incontrare nel periodo natalizio zampognari all'opera nelle strade dei centri principali della Ciociaria.
Il vimini e il vinchio (erba palustre che cresce sui pendii degli Aurunci) si lavorano intrecciati sottoforma di cesti, canestri, sporte, contenitori per il formaggio o per il pesce a Frosinone, Ferentino, Patrica, Posta Fibreno, Roccasecca, Sora, Vallerotonda e Villa Latina.
Gli oggetti in terracotta: dalle anfore per acqua, le cosidette "cannate", decorate a freddo con terra rossa, di Pontecorvo, ai boccali, soprammobili e lampade di Ceprano; dalle ceramiche decorate e smaltate (come le campanelle e le statuette per il presepe) di Arpino alle brocche ed ai piatti in terracotta di Aquino e Fiuggi
I gioielli in oro e coralli delle famose "balie ciociare". Centri principali nella loro produzione sono Alatri, Anagni, Fiuggi, Veroli. A Cervaro è visitabile il museo-laboratorio che espone gli attrezzi dei mastri orafi e gioielli prodotti dal Settecento al Novecento.
I ferri battuti a Vicalvi e a Veroli dove ogni due anni la Mostra del Ferro Battuto riunisce tutti gli artigiani ciociari del settore che, messi all'opera, forgiano il metallo direttamente sotto gli occhi del visitatore. Sora è anche un importante centro nella lavorazione del ferro battuto ma anche di oggetti in rame.
I veri scultori della pietradi Alvito e della Val di Comino e i lavoratori del travertino di Anagni, sono competenti dell’estrazione dalle cave locali. Il centro principale per l'estrazione del marmo, nella variante del Perlato Royal, resta il famoso Coreno Ausonio, esportato in tutto il mondo.
I ricami: splendidi e delicati lavori femminili, come le tele e le tovaglie ricamate di Veroli (dove si trovano ancora tappeti rustici e belle sedie impagliate), Isola del Liri e Boville Ernica, le lenzuola tessute e ricamate di Arpino, Atina, Cassino, Belmonte Castello e i paramenti sacri di Anagni, la "città dei papi".
Il settore dell'artigianato dei fonditori di campane è scomparso, esso merita comunque una menzione ricordando che, per quasi cinque secoli, Veroli fu patria di famosissimi fonditori di campane. L’arte della lavorazione del cuoio di Acuto, Alatri e Piglio conclude questo itinerario sull’artigianato in Ciociaria
Il progresso tecnologico ha compromesso il futuro dell'artigianato senza averlo privato del valore storico, etico, culturale e sociale che continuerà a contraddistinguerlo.
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