Il fotomontaggio del progetto con nuova darsena e green village
«Questo è un progetto per la città, non l’ho fatto per avere profitto, lo si valuti prima di dire di no, sono pronto anche a fare casa casa per gruppi di famiglie per illustrarlo. Questa è diventata la mia città, la amo e l’ho scelta, è un progetto trasparente e c’è spazio per tutti».
Umberto Antonelli di Eurobuilding e Angelo Zerilli
Umberto Antonelli, con la passione verace che ha conservato dai tempi delle sfuriate con la Civitanovese calcio mette la stessa energia nella presentazione del progetto Eurobuilding per la riconversione del porto cittadino. Questa mattina allo Shada ha riunito tutto lo studio Harbours, l’architetto Andrea Silipo, l’ingegnere Paolo Viola, Angelo Zerilli, relatore della legge Burlando, la via amministrativa che verrà utilizzata per costruire su aree demaniali con una concessione a 90 anni e l’architetto Roberto Frollà. Lo scopo ufficiale della conferenza la presentazione del progetto: che è quello illustrato già a suo tempo dall’ingegnere Viola a Cronache Maceratesi. Lo scopo secondario cercare di spostare un’opinione pubblica allarmata mostrando gli aspetti positivi del progetto: «La domanda da farsi non è perché farlo, è perché non farlo – chiosa Antonelli – perché è un’opportunità per tutta la città. Chiedo che si valuti, tutti insieme, è troppo faraonico? Lo rimoduliamo, ma non si dica no a priori». In apertura Antonelli ricorda le sue origini contadine, come a ribadire un sogno di crescita che oltre alla sua sfera personale vuole includere anche la città e quindi subito sottolinea come tutto ciò non sia fatto per speculazione: «Sono 4 anni che lavoriamo a questa idea, l’ho presentata a tutti, ho informato le istituzioni, voglio che sia di tutti, perché è bello e perché nel piano economico ho preteso che alle associazioni del diporto, alle concessioni demaniali sia mantenuto il canone attuale. A chi dovrà fare qualche sacrificio siamo disposti ad una trattativa. Un piccola sacrificio vale un bene più grande».
Paolo Viola illustra il progetto
IL PROGETTO: L’ingegnere Paolo Viola, supportato dalle slide illustra il progetto che parte da quello regionale che prevedeva la nuova darsena e un prolungamento del molo foraneo per la messa in sicurezza. Da questa base di partenza si è lavorato inserendo 13 edifici di cui due hotel (uno nella zona a nord e uno nel green village e 4 torri da 8 piani) e 2000 parcheggi oltre alla costruzione delle famose 4 direttrici con viali verdi che aprirebbero la visuale sul porto da piazza Gramsci, via Duca degli Abruzzi e dalla chiesa di Cristo Re. Rispetto al progetto originale sono stati rivisti alcuni passaggi: intanto la marineria non viene più toccata. Rimangono al loro posto i posti barca per i pescherecci, mentre viene spostato il mercato ittico nel braccio del molo foraneo. Le concessioni balneari che si trovano subito a nord del porto verrebbero spostate: al loro posto infatti nascerebbe la nuova darsena e con la creazione di un ulteriore braccio di molo e con l’arenile che si creerebbe tra il prolungamento e il mare, in quel fazzoletto di spiaggia in direzione ovest est verrebbero ruotate le concessioni sfrattate. Il fosso Castellaro verrebbe sistemato come un canale con un laghetto artificiale a monte. Nel “Green village”, così l’ha battezzato il progettista, 12 edifici di cui un hotel 5 stelle e sotto negozi, ristoranti e anche un piccolo supermercato più a nord dove verrebbe spostata tutta la cantieristica e le concessioni portuali. Per il diporto mantenuti i posti barca nella nuova darsena. «L’area portuale è troppo importante per non rigenerarsi – ha commentato Viola – in tutte le città di mare sta accadendo quello che accade a Civitanova dove in origine attorno ad un porto peschereccio si sviluppa una città, una zona industriale e portuale e dove ad un certo punto è necessaria una rigenerazione del porto a scopo turistico».
Come sarebbe la visuale dal terrazzo di Cristo Re
L’ANALISI ECONOMICA – Ad illustrare numeri e piano economico è il presidente di Harbours Andrea Silipo:«Con l’apertura della SS77 Civitanova è divenuta lo sbocco a mare di un’area di circa 10milioni di abitanti ed è in controtendenza rispetto alle Marche dove cala mercato immobiliare, occupazione e reddito, Civitanova invece regge e ha un’opportunità di ambire ad uno sviluppo diverso e stabile. Abbiamo effettuato 6 analisi di mercato, quello delle concessioni portuali, quello della nautica, del settore alberghiero e della manutenzione delle grandi barche. Alla fine ne è nata un’ipotesi di richiesta di concessione a 90 anni. I primi 8 anni i costi superano i ricavi, dagli 8 ai 16 anni si equivalgono dopo di che dal 18esimo anno inizia la redditività». Sugli attori dell’operazione al momento Antonelli conferma che a condurre il progetto sono Eurobuilding e Harbours seppure sono stati contattati alcuni gruppi internazionali per gli hotel di lusso: «C’è spazio per tutti, ci sono fondi di investimento europei che su progetti come questi investirebbero volentieri, ma preferisco partner industriali e commerciali, i soldi che servono ce li mettiamo noi» ha aggiunto Antonelli. Le cifre al momento sono ancora vaghe (anche su numero di appartamenti, quanti metri quadrati etc), dal piano economico i costi si aggirano sui 145 milioni, mentre i ricavi attesi sono di poco inferiori ai 222 milioni.
L’ITER AMMINISTRATIVO – Il procedimento porta il nome di legge 509 del 1997 o decreto Burlando. E il consulente Angelo Zerilli, ex capitano di vascello in congedo ne è stato relatore e la conosce nel dettaglio. In pratica tutto passa dalla Conferenza dei servizi e il progetto preliminare dovrà passare in consiglio comunale prima e superare, motivandole, le osservazioni che privati e aventi diritti e interessi potranno sottoporre. Della Conferenza dei servizi faranno parte tutti gli attori istituzionali coinvolti nel progetto: comune, Regione, Capitaneria di porto, demanio, dogana, Sovrintendenza, vigili del fuoco. Qualora poi il consiglio comunale non approvasse il progetto e la Regione invece sì, la pratica finirebbe nel tavolo del Ministero. «Tutto inizia con la pubblicazione del progetto – spiega Zerilli – c’è la possibilità di presentare obiezioni. Il porto turistico è opera pubblica e anche se realizzata dal privato al termine della concessione viene incamerata dallo Stato. Questi aspetti sulle presenze attuali è importantissimo, ma la previsione normativa comporta la possibilità per ciascuno di presentare le proprie posizioni che saranno esaminate dalla Conferenza dei servizi, è un esame e progetto che va approvato dall’insieme delle amministrazioni che possono determinare un parere positivo o con prescrizioni. A quel punto la società che ha presentato richiesta può accoglierle o ritirarsi».
Da sinistra Paolo Viola, Andrea Silipo, Umberto Antonelli, Angelo Zerilli e Alessandro Lattanzi
Non a tutti piaceva l’ospedale di Bertolaso, che poi è invece servito. Può anche non piacere questo progetto che porterebbe miliardari e turismo a Porto Civitanova, a Macerata, alla provincia, fino in Umbria, Toscana e Lazio. Il nostro petrolio è il turismo e ancora qui da noi siamo all’età della pietra. Poi che c’entra la pesca col progetto? Magari servirà più pesce pescato per i turisti. Che daranno lavoro a tanti Civitanovesi. Purtroppo per altre realtà marinare, dove non ci sono la posizione e le strutture viarie, altrimenti farebbero carte false per papparsi il progetto, che può esistere solo a Porto Civitanova. Quindi, amici pesciaroli, pensateci bene prima di dire “no”.
Una sfida a ” che vinca il migliore”. Anche se il consiglio dice no, c’è la possibilità che la Regione per motivi che saranno ovvi.. per loro, quindi per tutti, dica sì e al Ministero spetterà l’ultima decisione. Certo tolti i nostri consiglieri il cui parere sempre che sia negativo, non varrebbe più di tanto , c’è già l’iter , molto ben descritto nell’articolo. Al Quartier generale di Ciarapica le decisioni sono state prese. Ma per Ciarapica sarebbe sufficiente dare il via all’iniziativa, il resto sarebbe già passato remoto. Finalmente sarebbe riuscito a dare il suo profilo, naso compreso alla città. Certo fra diciotto anni, quando il progetto sarà diventato remunerativo lui sarà già riccamente soddisfatto per quanto riuscito a fare per la città dopo i precedenti fallimenti totali a parte quelli delle barzellette. Dalla posizione che occuperà all’ospizio, (tra diciotto anni quando il tutto diventerà remunerativo, oltre ai ghiacci si saranno sciolti pure gli anni) , soddisfatto spiegherà ai compagni del tempo che sfugge: ” Guardate, tutto quello che vedete da Cristo Re in poi l’ho permesso io”. Di certo non gli mancherà l’affetto di tutti quelli che lui ha abbandonato, scacciato e da quelli che lo hanno rilasciato come Mattei e Salvini e magari anche da chi ma questo oggi, senza nemmeno conoscerti dice che sei un genio e non è detto che domani dirà come spesso si usa: ” Ciarapica? Ciarapica chi?” Certo saranno i discendenti a non portarti niente.
Oggi sul fatto, c’è un articolo di travaglio che spiega per bene a chi servono i porti turistici.. Mentre, dice sempre travaglio, alla città porterà inquinamento (scordatevi di fare il bagno al mare come si può fare oggi) e tanta ma tanta delinquenza! Oltre a diventare un posto di contrabbando perche, nei porti turistici, non ci sono controlli. Travaglio sarà quello che sarà, ma anche senza il suo articolo, si capisce facilmente cosa potrebbe portare un posto del genere! Speriamo che un barlume di saggezza illumini chi di dovere e fermi questo scempio!
Questo mega progetto, così presentato, potrebbe essere tutto ed il contrario di tutto, potrebbe essere Dubai, Rubai, Tubai, Cubai e quant’altro; tuttavia, credo che sia sbagliato dire sia no a priori (non si fa e basta!!), sia dire si, si deve fare perché questo è il futuro e l’UNICO futuro per Civitanova. Forse può esserci una via di mezzo!? gv
@ Giorgio Rapanelli Faccio presente che l’obiezione all’ospedale di Bertolaso NON era che NON servisse. L’obiezione era che un’opera provvisoria comporta necessariamente spreco di denaro, quindi sarebbe stato più opportuno investire in un’opera che poi rimane. Ad esempio completare i due piani vuoti all’ospedale di Civitanova Alta. Oltretutto dal resto del commento si evince che Lei conosce poco o per niente la storia delle lottizzazioni a Civitanova affidate a gente di fuori, gente che spesso (me ne ricordo almeno tre) è stata arrestata, è fallita, ha lasciato opere NON eseguite, ha lasciato “buffi” cioè ditte non pagate, spesso anche per scelte amministrative molto discutibili delle varie Amministrazioni che si sono succedute negli anni. A mia opinione se la Cittadinanza non si oppone da subito a questo progetto le garantisco che ci mettiamo in un grosso guaio. Io vedo una gigantesca speculazione edilizia e zero vantaggio per la città. Il lavoro di cui lei parla è ipotetico. Anche a livello edile potrebbero venire ditte da fuori e fare tutto loro. Come già accaduto spesso in città. Cosa di cui Lei evidentemente NON è a conoscenza.
impossibile far combaciare le esigenze logistiche sia dei diportisti che della pesca professionale con la totale assenza delle strutture per l’assistenza, con questo surreale progetto che non ha altro scopo di fare palazzi, altro che sabbia negli occhi questi c’hanno la vreccia delle cave de Gingoli……
@ Giorgio Rapanelli Non so se ha letto un articolo precedente dove un avvocato analizza la sostenibilità economico-finanziaria dell’operazione. Premetto che io personalmente sono contrario proprio dal punto di vista urbanistico. Ma a parte questo. Gli imprenditori in questione in questo caso specifico, possono anche essere le persone più oneste del mondo e con buoni propositi, cosa di cui fino a prova contraria non mi permetto di dubitare, ma un imprenditore rischia ed a volte le cose non vanno come dovrebbero. Lei ha letto l’articolo sulla sostenibilità economica dell’operazione?
Di questi rendiring che mi sembra si stiano stringendo pur allargandosi, rimarrebbe qualche palazzina contenente appartamenti che certo avrebbero una buona posizione. Paris Hilton continuerebbe a frequentare posti per miliardari e Ciarapica sul molo a sognare che appaia pescando bavose. Stesso desiderio di piazzare appartamenti al posto del polisportivo la cui posizione invidiabile verrebbe così sostituita da un’altra serie di palazzine e chissà che Costa e MSC non attracchino sui moli lungo il Chienti salvando così Venezia. Certo ci sarebbe sempre l’inguaribile romantico a caccia del coccodrillo Silenzi ancora uccel di bosco o a pescare anguille.
In fondo sono solo 13 edifici, e poi pare che pianteranno un albero di albicocche per ogni edificio, in pratica diventerà il polmone verde di Civitanova...
Quale necessità si ha per fare un progetto quando una vera riqualificazione della città non c'è stata mai ?
Antonelli, facciamo così, tu riqualifichi il porto ed i palazzi li fai sul corso, lato ferrovia, cominciando con lo spianare la villa che sta all'inizio sulla destra!
Non l'ho fatto per avere profitto
Certo che il comune di Civitanova deve essere messo proprio con le pezze al c... per dover sempre scendere a queste lottizzazioni selvagge per poter riqualificare una zona. Ma siamo veramente messi così male ?
Solo 145 milioni??? Ma che ci hanno preso per morti di fame????? Se il progetto non ha una previsione di spesa di almeno 724 milioni di euro noi lo schifiamo....
Sembra Verdone su Gallo Cedrone quando vuole asfaltare il Tevere
E un Burj Khalifa non ce lo vogliamo mettere, in mezzo a piazza XX settembre?
No no . Ci credo . Fidati
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