La fontana di Largo Donegani disegnata da Gio Ponti: un cono rovesciato nella città degli affari- Corriere.it

2022-10-09 17:49:12 By : Mr. Andy Cao

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Essenziale e «misurato», il monumento progettato da Gio Ponti nel 1951 è diventato il punto focale di un angolo austero della città

La fontana di Largo Donegani divide i due palazzi progettati sempre da Gio Ponti per la Montecatini tra il 1938 e il 1951 (foto Beltrami)

Un bacino circolare sormontato da un tronco di cono rovesciato. Si fa notare per la sua elegante semplicità la fontana disegnata da Gio Ponti negli anni Cinquanta e collocata al centro di Largo Donegani . Una fontana piccolina, 40 metri quadri in tutto, in marmo bardiglio grigio scuro, a metà dello spazio tra due imponenti edifici distanti pochi metri (e 15 anni), sede degli uffici della Montecatini progettati sempre da Ponti nel 1938 e nel 1951. «Questo architetto, insieme a Piero Portaluppi, è da sempre uno dei miei preferiti, uno dei più grandi e geniali rappresentanti di quella fortunata e talentuosa generazione uscita dal Politecnico e destinata a trasformare Milano tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta», spiega Lorenzo Bises, una laurea in storia dell’arte, content creator e divulgatore artistico, seguitissimo su Instagram dove propone «girètti e tour militari» in bicicletta e a piedi attraverso Milano, e autore della guida «Milano mon amour: 25 itinerari nella città dalle bellezze nascoste» (Vallardi) . «Questo angolo della città, in apparenza molto austero e da businessman, si trova nel cuore di una zona che tra gli anni Venti e gli anni Trenta ha visto una grande trasformazione.

Non solo questo largo: a pochi passi, per esempio, c’è la celebre Ca Brutta disegnata da Giovanni Muzio . E proprio qui, tra i palazzi della Montecatini, Gio Ponti pensa di inserire qualcosa di delicato e squisitamente decorativo come una fontana. Niente di casuale: non vuole lasciare vuoto lo spazio tra i suoi due edifici, uno slargo di forma geometrica, quasi triangolare. Così nei disegni del secondo palazzo Montecatini compare la fontana che, in fondo, non è un granché: un bacino con un tronco di cono rovesciato dal quale zampilla l’acqua. Eppure la purezza geometrica dell’insieme, il particolare tono di grigio del marmo, riescono a farla dialogare benissimo con il rigore dei palazzi che la incorniciano. Al punto da diventarne quasi il punto focale».

La fontana, dal 1951 occupa così il posto di un antico monumento dedicato al medico e patriota risorgimentale Agostino Bertani, spostato in piazza Fratelli Bandiera e, a sua volta, non ha vita tranquilla: negli anni Ottanta, per i lavori della Linea Gialla della metropolitana, viene rimossa. Per vederla ricostruita fedelmente da Metropolitana Milanese occorre attendere il 1992 . «Tra i tanti lavori di questo grandissimo architetto, a partire dalla casa di via Randacci, riconoscibile per la pianta a ventaglio e la facciata concava, fino al complesso Montedoria di via Doria del 1968, ultimo suo progetto milanese, questo della fontana di largo Donegani è indubbiamente tra i più modesti, semplici e puramente decorativi eppure — anzi forse proprio per questo — testimonia il suo grande amore per Milano». Un amore ricambiato anche oggi, come dimostrano i «like» al tour «Gio Ponti» pensato da Lorenzo Bises .

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