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Strade dimenticate dallo sfalcio del verde anche a Collina Fleming e Ponte Milvio e i marciapiedi diventano giungle urbane, fra l’esasperazione (o la rassegnazione) dei residenti: «C’è chi si vanta di vivere a Roma Nord, io mi vergogno»
Da Prati a Vigna Clara, passando per il Flaminio, diverse strade del quadrante nord di Roma sono invase dalle erbacce e il diserbo viene fatto a macchia di leopardo. Per questo non è raro trovare piccole giungle urbane che si incrociano con vie appena spazzate. È il caso del Fleming : a due passi da via Roccaporena, che rientra nel piano di spazzamento del Municipio XV, ci sono via Città della Pieve e via Città di Cascia . Lungo la prima i cespugli crescono indisturbati ai lati dei marciapiedi e, quando vengono tagliati, le sterpaglie vengono abbandonate sull’asfalto accanto ai cassonetti. Nella seconda il degrado raddoppia. Oltre alle erbacce che sono ormai arbusti, dai ceppi degli alberi abbattuti e mai sostituiti ricrescono rami che non vengono potati, accanto alle aiuole si trovano sacchi di plastica pieni di calcinacci abbandonati e i cassonetti sono sommersi da rifiuti di ogni genere: piatti doccia, cassette di legno, tende, cartoni per la pizza, contenitori di plastica e metallo.
I residenti sono contrariati, ma non puntano il dito solo contro l’amministrazione. «Spesso e volentieri – racconta Pierpaolo, che abita nel quartiere – ci si mettono anche i cittadini. In via Bevagna , nella giornata di fine settembre in cui era previsto lo spazzamento, nessuno ha spostato le auto per permettere ai mezzi di passare per tagliare le erbacce». A rallentare il servizio di sfalcio in alcune zone della Capitale, inoltre, è la priorità data ad alcuni interventi straordinari, come la maxi operazione congiunta tra Dipartimento Tutela Ambientale, Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana (Simu), Ufficio Decoro e Ama per il diserbo e la pulizia della Tangenziale est sul tratto compreso tra viale Castrense e galleria Giovanni XXIII, iniziato nella notte tra giovedì e venerdì.
Le strade «dimenticate» si trovano anche in Prati o al Flaminio , come a Vigna Clara e a Vigna Stelluti. L’aiuola che separa le due corsie di via Sabotino è un cimitero di ceppi da cui la vegetazione cresce senza manutenzione, e la situazione si ripete nello spartitraffico di circonvallazione Clodia o in quello del lungotevere Ammiraglio Thaon di Revel, all’altezza di via Martino Longhi . Le erbacce crescono senza controllo persino tra i gradini di marmo di ponte Duca D’Aosta. Viale Tiziano è in parte coperta di foglie secche e, nel tratto successivo alla recinzione che sta lì dalla frana della collina Parioli, avvenuta nel 2007, i rovi invadono lo spazio – già stretto – riservato al passaggio dei pedoni. Lo stesso succede in via Raffaele Stern , con i rami che sporgono anche sul parcheggio riservato alle persone che soffrono di disabilità. In via della Maratona, oltre ai rovi che sbucano tra il muro e il marciapiede, un mucchio di vegetazione tagliata e abbandonata accanto ai cassonetti impedisce il passaggio. «C’è chi si vanta di vivere a Roma Nord, io mi vergogno», è il commento di Olimpia, residente nei dintorni di ponte Milvio.
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