Più semplice di quanto si pensi, sostituire la vasca con la doccia rende il bagno più pratico e inclusivo.
Gli interni delle nostre case, bagno incluso, diventano sempre più inclusivi, e sostituire la vasca con la doccia può essere una delle trasformazioni più semplici per rendere maggiormente agevole la stanza. Se si coabita con persone anziane o con bambini, ma anche solo se si ha bisogno di più spazio oppure semplicemente se non si ha il tempo materiale per concedersi ogni giorno un lungo bagno, può essere utile aggiungere un box doccia. In particolare, quando si tratta dell’unico bagno dell’abitazione.
Oggi esistono diverse imprese specializzate nel cambiamento chiavi in mano, ma il lavoro può essere fatto anche da un bravo idraulico con l’ausilio di un muratore e di un piastrellista.
La prima cosa da fare è valutare la struttura della vasca preesistente. Se di tipologia più datata sarà certamente di muratura con rivestimento di piastrelle o di marmo, a sostegno della conca vera e propria (di metallo smaltato o di materiale plastico). In tal caso, una volta rimossa quest’ultima, un muratore deve demolire i muretti e riportare in piano i loro appoggi. Operazione più semplice, invece, se si ha a che fare con un bagno di pochi anni, in cui la vasca ha pannelli laterali integrati, leggeri e montati a secco, sia di acrilico sia rivestiti di materiali diversi, o poggia su un telaio tamponato con cartongesso o legno. In tal caso l’idraulico può facilmente asportare la tamponatura unitamente al sanitario.
Nulla vieta, nella sostituzione, di optare per un piatto doccia tradizionale quadrato, magari accostando un vano per armadiature o lavanderia, ma con l’obbiettivo di ridurre sensibilmente le opere murarie si può scegliere un piatto doccia allungato, che copra l’intera lunghezza della vecchia vasca. In tal modo, che si tratti di un piatto a filo pavimento o sopraelevato, non sarà necessario sostituire o aggiungere troppe piastrelle a pavimento: la nuova doccia andrà infatti a coprire l’intero sviluppo di una vasca da bagno non posata direttamente sul pavimento finito ma sul sottofondo grezzo.
A questo punto si deve rimuovere il sistema idrico preesistente, prevedendo una nuova piletta di scarico in coincidenza con il foro del piatto doccia (da collegare alla vecchia braga della vasca) e nuovi tubi di adduzione dell’acqua calda e fredda. Questi ultimi, sempre in un’ottica di contenimento delle opere edili e di conseguenza dei costi, possono essere quelli che portavano al rubinetto di riempimento della vasca, opportunamente allungati in traccia verso l’alto fino a raggiungere a un metro circa d’altezza da terra il blocco incassato del miscelatore per la doccia. E successivamente il collegamento alla doccetta collegata a un saliscendi o al soffione fisso a parete.
Ora non resta che piastrellare tutta la superficie rimasta priva di rivestimento. Se il bagno prevedeva già ceramica uniformemente alta, anche attorno alla vasca, basta coprire la parte di muro a cui era addossata la vasca. In caso contrario si può proseguire in altezza – a filo superiore del box doccia – con le piastrelle preesistenti (se si hanno le scorte necessarie) o decidere di posarne di nuove, in nuance cromatica o in gradevole contrasto, lasciando le preesistenti come una sorta di fascia decorativa più bassa. In alternativa, esistono pannelli di rivestimento che possono coprire la parete dove manca la finitura e – per un effetto total look – ci sono collezioni che permettono di coordinare piatto doccia e pannelli a muro.
Piatto doccia Olona di Geberit
Il piatto doccia Olona di Geberit, realizzato in resin stone, garantisce comfort, massima igiene ed elevate prestazioni e può essere installato secondo le esigenze in appoggio o a filo pavimento, anche con nuovi piedini di supporto che ne semplificano la posa. Una flessibilità ampliata dalle venticinque dimensioni possibili, di forma quadrata o rettangolare, tutte rigorosamente in tinta bianco opaco. Lo spessore del bordo, di soli 4 cm, è studiato per essere combinato con il sifone Geberit da 90 mm., mentre la piletta bianca dello scarico, impreziosita da un bordino cromato, è facilmente rimovibile, per accedere più facilmente all’inserto a pettine. www.geberit.it
Sostituire la vasca con la doccia, trattandosi di un’opera di manutenzione ordinaria, non richiede nessuna pratica da depositare presso il proprio Comune di residenza né una comunicazione di inizio lavori (a meno che l’opera non faccia parte di una totale ristrutturazione del bagno). E di conseguenza non è necessario neanche un adeguamento della pianta catastale, poiché non si hanno modifiche sostanziali della muratura dell’unità immobiliare (visto anche il fatto che raramente nelle planimetrie delle schede catastali vengono riportati i sanitari…).
Box doccia scorrevole A180 di Arblu
Il box doccia A180 di Arblu offre innumerevoli possibilità di configurazione – addirittura 15 – per risolvere ogni tipo di versione a nicchia, ad angolo o a parete. I modelli scorrevoli, come in foto, sfruttano un sistema di chiusura rallentata e automatica, in fase di brevetto, per cui l’anta può essere semplicemente accompagnata da una leggera spinta. Disponibile con apertura a battente con cerniera a muro e, nella versione Plus, a battente con cerniera vetro su vetro, può essere scelto con profili dalla finitura argento lucido, Alublack, laccato o metal e metal brushed, e vetro trasparente, satinato, grigio europa, extra light e specchiato. www.arblu.it